Buon senso dall'Europa

tifosiChi legge abitualmente questo sito sa che i membri dello Ju29ro Team hanno molta più fiducia nelle istituzioni europee rispetto a quelle italiane. Anzi, diciamolo chiaramente e senza ipocrisia, abbiamo fiducia solo nelle istituzioni comunitarie.
Anche oggi abbiamo avuto conferma delle nostre convinzioni leggendo le cronache relative alla tragedia di Asti, intrise di ipocrisia, perbenismo, e buonismo di facciata. Gianni Petrucci è il presidente del CONI, ente che consideriamo il principale responsabile dei problemi dello sport italiano (insieme al ministero della sua compare Melandri, che per fortuna ci ha lasciato), e oggi non ha fatto mancare il suo sostegno alla decisione di rinviare Juventus-Parma in seguito alla morte del povero tifoso parmense fresco di scadenza di DASPO triennale.
Petrucci è stato lapidario: "Era giusto rinviare Juve-Parma. Chi era preposto a decidere ha fatto bene ad annullare il match, perchè in questo momento conta solo partecipare al grave lutto che ha colpito la famiglia del tifoso del Parma. Lo sport è importante, è fra le prime cose della nostra vita, ma non la prima. La vita umana è molto più importante, è sacra ".
Il solito discorsetto intriso di inutile retorica, che viene da un personaggio che si appresta a mandare qualche centinaio di atleti italiano a Pechino per le Olimpiadi. Ci risulta che in Cina la vita umana sia molto più bistrattata che in Italia, eppure in quel caso Petrucci non ha nulla da ridire, anzi è terrorizzato dalla sola idea di boicottare i Giochi.
Nel pomeriggio, le agenzie di stampa riportano la prima reazione all'evento proveniente dall'Europa, ed in particolare dal portavoce dell'Uefa William Gaillard. Ecco le sue testuali parole, misurate ma ferme: "Non credo che noi avremmo sospeso la partita. Se siamo a 50 km dallo stadio e un tifoso muore in un incidente stradale, tutti sono scossi. Ma gli incidenti stradali capitano tutti i giorni. Un incidente come quello di ieri non ha a che fare con quando accade negli stadi. Inoltre non mi sembra che si volesse uccidere quel povero tifoso".
Perfetto, Mr. Gaillard. Quando ormai sembrava che, al solito, il buon senso fosse stato lasciato in soffitta per lasciare spazio alla retorica, dall'Europa sono arrivate poche parole che ci hanno riportato a contatto con la realtà. Non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo ieri pomeriggio in quel maledetto autogrill vicino ad Asti, ma sicuramente ci sono elementi sufficienti per giudicare sbagliata e inopportuna la decisione di rinviare la partita. Decisione sbagliata, in quanto si è trattato di un incidente stradale o poco più, che ha un legame con il calcio solo in quanto i protagonisti sono dei tifosi. Se dovesse passare il principio per cui ad ogni incidente capitato ad un tifoso si deve sospendere la partita (è questo che si deduce dalle parole di Petrucci), quante partite verrebbero effettivamente giocate ogni domenica? E quali sarebbero le distanze, in termini spaziali e temporali, entro le quali il fatto di cronaca sarebbe da considerare legato all'evento sportivo? Ogni legame con i casi Sandri e Raciti è ovviamente improprio, come dovrebbe essere evidente a chiunque conosca i fatti. Decisione inopportuna oltre che sbagliata, in quanto si prevede il recupero della partita in tempi brevi, con il pericolo di incidenti dovuti a possibili rappresaglie dei tifosi parmensi. La trasferta da Parma sarà sicuramente vietata, ma nulla impedirà ai cani sciolti di entrambe le tifoserie di fare danni.
In conclusione, si dovrebbe pure affrontare il complesso problema del fenomeno ultras in Italia. Le testimonianze dei tifosi juventini riportate in un post nel nostro Blog sono choccanti, e confermano che questo problema non è affatto risolto, nonostante il susseguirsi di leggi più restrittive, installazione di tornelli, divieti di trasferta, tessere del tifoso. Tuttavia, per rispetto del povero tifoso morto, preferiamo rimandare questo discorso a momenti più sereni.

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